L’Archimede al CNR di Capo Granitola

L’Istituto Tecnico dell’Archimede, indirizzo chimica materiali e biotecnologie, diretto dalla preside Giusi Gugliotta, visita nell’ambito del PCTO la Stazione Marina Internazionale del CNR di Capo Granitola (TP).
Protezione dell’ambiente e sostenibilità ambientale sono i principali obiettivi del profilo in uscita degli studenti dell’Indirizzo Istituto Tecnico, Chimica, materiali e biotecnologie- biotecnologie ambientali, dell’IISS Archimede di Cammarata, e a ciò si deve la scelta di inserire fra gli obiettivi del PCTO delle quarte e quinte classi di quest’anno scolastico una visita-esperenziale presso la Stazione Marina Internazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Torretta Granitola, a Campobello di Mazara (TP), eccellenza nella ricerca internazionale sugli ecosistemi marini e sui cambiamenti climatici nel Mediterraneo.
Gli studenti delle classi IVA, IVB e VB dell’indirizzo, guidati dalle docenti Prof.sse Valeria Genco, Concetta Scrudato e Vittoria Neri hanno così avuto la possibilità, nei giorni 28 febbraio, 1 e 2 marzo di vivere una esperienza “full immersion” fianco a fianco con gli scienziati che ogni giorno studiano gli effetti del progresso tecnologico ed industriale sugli ecosistemi marini e sulla sostenibilità di tale sviluppo da parte del pianeta. Così, in tre giorni intensi di scienza ed emozioni, sono venuti a conoscenza ad esempio della bioacustica marina, scienza che studiando e descrivendo il ruolo dei segnali acustici emessi dagli organismi marini contribuisce alla conoscenza della etologia marina e alla diffusione di pratiche di rispetto della relativa fauna con lo sviluppo di nuove tecnologie (ad esempio il laboratorio ha brevettato un dissuasore acustico per allontanare i delfini dalle reti dei pescatori). Non meno importante, per il contributo dato alle discipline di indirizzo del nostro Istituto, la possibilità di confrontarsi con le tecniche biotecnologiche e di biologia molecolare finalizzate alla identificazione e caratterizzazione di molecole bioattive di origine marina utili all’industria farmaceutica e alla valutazione delle ricadute dell’inquinamento sugli organismi. Gli studenti sono quindi stati coinvolti direttamente nelle pratiche di campionamento dei sedimenti marini, finalizzati ad analizzare, nell’ambito della Oceanografia chimica, geochimica e biologica, le sorgenti, i meccanismi di trasferimento e deposizione di elementi organici ed inorganici in ambiente, particolarmente importanti in quelle che sono le attività di maggiore importanza svolte dalla Stazione Internazionale ovvero il monitoraggio degli inquinanti nelle aree più vulnerabili del Mediterraneo per la particolare ed intensa attività industriale che vi si è svolta in passato, come quelle prospicenti il mare di Gela ed Augusta. Attraverso il confronto con i ricercatori si è così fatta strada la consapevolezza di quanto sia importante monitorare con un approccio multidisciplinare i vari parametri che caratterizzando i cambiamenti climatici ed ambientali attuali (riscaldamento globale e specifico delle acque del mediterraneo, migrazioni di flora e fauna tropicale nelle relative acque, ricadute sugli ecosistemi marini delle varie attività antropiche ) così da avere un quadro sempre aggiornato delle relative variazioni negli ecosistemi attraverso la redazione di ampie cartografie tematiche.
Insieme alle ricadute disciplinari dell’esperienza vanno ricordati anche i risvolti umani, a partire dalla maturità, l’interesse e il rispetto delle regole manifestati dai nostri studenti (sottolineati come rarità da parte dei tutor di azienda), così come l’impegno di questi ultimi impegnati in un vero tour de force per illustrare, senza dimenticarne alcuno, i tanti ambiti di ricerca della Stazione Marina. Si può così concludere che se il fine dei PCTO è quello di porre in essere stimoli per il percorso formativo successivo alla maturità di carattere multidiscplinare ed attinenti al profilo in uscita l’obiettivo è stato pienamente centrato, tutte le attività laboratoriali hanno suscitato interesse nei ragazzi e consolidato così le motivazioni che li hanno indotti a seguire questo specifico corso di studi: lo studio ed il monitoraggio dei parametri degli ecosistemi sono un presupposto fondamentale per la qualità della vita dell’uomo e, nello specifico, così come è vero che la vita nel nostro pianeta è nata dal mare, è altrettanto vero che essa potrà avere un futuro se del mare, in cui vive il primo anello della catena trofica, si avrà rispetto.

Autore dell'articolo: WEBMASTER

Prof. Tommaso Maggio - esperto nella creazione di pagine web e comunicazione