Fra le criticità che, ormai da anni, caratterizzano lo scenario italiano rientrano il basso livello di natalità e di occupazione femminile. Per ovviare a queste problematiche sono state istituite diverse misure, tra cui il bonus da 250 euro dedicato alle lavoratrici madri. Per l’anno in corso, sono previste diverse novità.
Se ti interessa conoscerle, ma anche avere un’idea di cosa bisogna fare per presentare la domanda, non devi fare altro che seguirci nelle prossime righe. Qualora dovessi incontrare qualche difficoltà nella richiesta di questo bonus INPS e nel capire se possiedi i requisiti, ricordati che puoi sempre rivolgerti ai numerosi CAF presenti sul territorio italiano.
Requisiti per accedere al bonus
Introdotto per la prima volta con la Legge 213 del 30 dicembre 2023 – Legge di Bilancio – questo bonus di 250 euro dedicato alle mamme è dedicato alle lavoratrici con contratto a tempo indeterminato nel settore sia pubblico, sia privato, ma anche, novità di quest’anno, alle Partite IVA non aderenti al regime forfettario. Per riceverlo, è necessario che la lavoratrice abbiano due o tre figli a carico di età inferiore ai 18 anni.
Il bonus consiste in un esonero contributivo di 3 mila euro annui massimo. Questa cifra va riparametrata a cadenza mensile. Il limite massimo mensile per quanto riguarda la decontribuzione è quindi pari a 250 euro. Essenziale è ricordare che il bonus non rappresenta una misura permanente: la sua erogazione può essere interrotta nel momento in cui il più piccolo dei figli- per le mamme che ne hanno due – compie 10 anni. Per le lavoratrici con tre o più figli a carico, invece, il limite è il compimento dei 18 da parte dei più giovane.
Come richiederlo?
La richiesta di questo bonus INPS da 250 euro dedicato alle mamme è molto semplice. Le dipendenti non devono fare altro che presentare la richiesta al datore di lavoro o all’ente presso il quale esercitano la loro professione, fornendo tutti i dati necessari, a partire dal codice fiscale dei figli. In alternativa, si può fare riferimento all’applicazione “Utility esonero lavoratrici madri”. Ecco le sue caratteristiche:
- La piattaforma è legata al portale INPS
- Risulta disponibile dal mese di maggio 2024
- Permette di inviare agevolmente gli stessi dati sopra menzionati
Cosa dire, invece, in merito alle modalità di richiesta da seguire se si è titolari di Partita IVA non forfettaria (non sono mancate le critiche per l’esclusione delle madri lavoratrici iscritte al suddetto regime, che prevede una tassazione agevolata per i primi 5 anni)? In questo caso, bisogna attendere l’erogazione di decreti attuativi ad hoc e la pubblicazione di circolari INPS dedicate.
L’ipotesi, però, vede in primo piano la scelta di strumenti che non saranno molto diversi da quelli proposti alle lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato (la loro esclusiva presenza tra le beneficiarie ha portato all’insorgenza di non poche critiche, causate dall’esclusione di categorie come le lavoratrici stagionali e le madri disoccupate).