Come capire se un testo è scritto con ChatGPT: ecco il metodo

L’intelligenza artificiale ha, da un paio d’anni a questa parte, letteralmente rivoluzionato il nostro modo di approcciarci al lavoro. Diverse attività sono svolte dall’AI e, tra queste, rientra anche la redazione di testi. Sono diverse, però, le situazioni in cui è opportuno che l’elaborato scritto sia frutto di un lavoro personale. Tra queste rientrano, per esempio, le situazioni legate alla scuola e alla redazione di temi.

Se sei un insegnante di materie come italiano o storia, ti sarà certamente capitato, da un po’ di tempo a questa parte, di chiederti come riconoscere un testo scritto da ChatGPT, il più celebre chatbot per la redazione di testi – e non solo – tramite AI. In questa piccola guida, abbiamo raccolto per te tutte le risposte.

Come capire se un testo è di ChatGPT?

Esistono dei casi in cui l’utilizzo di ChatGPT o di altri chatbot di AI non è ammesso per la redazione dei testi. Sotto a questo cappello è possibile includere, per esempio, la redazione di tesi di laurea. Per gli atenei italiani, si tratta di plagio. Se, per esempio, si ha il compito di revisionare una tesi, è importante capire se la sua redazione è frutto di intelligenza umana o di un software AI.

Esistono diversi tool utili al proposito. Tra i più apprezzati troviamo ZeroGPT, un tool freemium la cui versione gratuita consente di analizzare testi fino a 15000 parole, intercettando quelli redatti con l’aiuto non solo di ChatGPT, ma anche di Gemini, il chatbot AI dell’ecosistema Google. Si può anche eccedere questo limite di parole: in questo caso, è necessario pagare una fee mensile minima di 9,99 dollari. Ottimo per rilevare i testi redatti con AI è anche GetMerlin. In questo caso, si può arrivare fino a 5 testi gratuiti mensili, ciascuno con massimo 10000 parole.

Testi scritti da AI: le espressioni ricorrenti

Con un po’ di allenamento, è possibile riconoscere un testo scritto da ChatGPT anche senza bisogno di tool. Esistono, infatti, diverse espressioni ricorrenti che denotano il ricorso all’AI. Segnale da non sottovalutare è l’uso ricorrente di parole come “cruciale”, “inoltre”, “agevolare”, “massimizzare”. Ecco altri termini che, se presenti con particolare frequenza in un testo, possono essere segnale di utilizzo di ChatGPT:

  • Nonostante
  • Stimolante
  • Efficiente

Per quanto riguarda, invece, le espressioni con più parole, ricordiamo “non solo-ma anche“, così come le introduzioni di periodo in cui spicca il gancio “In un mondo che…“. Oltre all’utilizzo – decisamente asettico e meccanico – di determinate parole, anche la struttura del testo può rendere riconoscibile l’utilizzo dell’AI. Con ChatGPT, infatti, si tendono a generare frasi concise e assolutamente non colloquiali.

Un ulteriore segnale da menzionare riguarda i piccoli refusi. Quando si ha a che fare con testi scritti da esseri umani, è normale notare la loro presenza. In quelli scritti da ChatGPT no. Questi ultimi, inoltre, sono spesso caratterizzati dalla presenza di termini tradotti male dall’inglese (ricorda che ChatGPT apprende dai testi già presenti online, molti dei quali sono in lingua anglosassone).

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