La previdenza complementare è, oggi come oggi, uno strumento che non si può ignorare. Rappresenta infatti un aiuto di grande importanza per chi vuole stare tranquillo, finanziariamente parlando, durante la terza età. Quando la si chiama in causa, si inquadra un ambito caratterizzato dalla possibilità di scegliere tra diverse alternative. Una di queste sono i fondi pensione.
Quando si decide di aderire, è necessario fare attenzione a diversi aspetti, onde evitare errori in grado di compromettere in maniera importante le finanze a lungo termine. Se sei qui, significa che, molto probabilmente, stai pensando di sottoscrivere un fondo pensione e, comprensibilmente, ti interessa procedere con metodo. Perfetto! In questa guida, abbiamo raccolto consigli specifici che ti aiuteranno a evitare brutti errori. Continua a leggere per scoprirli!
Cosa controllare quando si sottoscrive un fondo pensione?
Quando si sottoscrive un fondo pensione, per evitare di pentirsi della decisione presa è importante, fin dall’analisi dei prodotti disponibili sul mercato, controllare i costi di gestione (si tratta di una regola che vale anche per i cosiddetti pip, i piani individuali pensionistici). Si tratta di un fattore importante da tenere in considerazione e di numeri che possono variare a seconda del prodotto scelto. Chi è alle prime armi nel mondo della previdenza complementare non sempre sa che anche differenze contenute relative all’indice sintetico di costo, altrimenti noto con l’acronimo ISC, possono avere un impatto non da poco sull’ammontare finale del capitale.
Per farti un’idea generale, puoi dare un’occhiata al sito della COVIP (Commissione Vigilanza sui Fondi Pensione). Qui è possibile accedere gratuitamente a tutti i dettagli sui costi dei fondi pensione che si possono sottoscrivere in Italia. Si tratta, ribadiamo, di un dettaglio da non trascurare. Per rendersene conto basta chiamare in causa alcuni dati ufficiali COVIP, che parlano, nei casi in cui l’ISC è pari al 2 e non all’1%, di una riduzione del capitale attorno al 18% dopo 35 anni di adesione.
L’importanza della conoscenza del profilo di rischio
Un altro grande errore da evitare nel momento in cui si sottoscrive un fondo pensione riguarda la poca attenzione al proprio profilo di rischio. I fondi pensione disponibili in Italia sono numerosi e non tutte le opzioni sono adatte a ogni tipo di risparmiatore. Facendo un esempio concreto, immaginiamo il caso di un giovane all’inizio della propria carriera lavorativa. In questi frangenti, si può optare per fondi caratterizzati da una componente azionaria importante, che implica, di fatto, rendimenti più alti. Nei casi in cui, invece, si ha già un percorso lavorativo già avviato, l’optimum prevede il focus su un fondo con peculiarità maggiormente conservativa. Ecco alcuni consigli pratici che possono aiutarti al proposito:
- Nella valutazione di un fondo, soffermati bene sia sugli orizzonti temporali, sia sul tuo livello di tolleranza al rischio.
- Metti da parte l’emotività.
- Se non ti senti sicuro, chiedi aiuto a un consulente.
Un ulteriore aspetto che vale la pena approfondire per evitare di trovarsi in situazioni fastidiose dopo aver sottoscritto un fondo pensione riguarda la differenziazione degli investimenti. Concentrati su diversi asset – titoli azionari, obbligazioni etc. – così da mitigare il rischio complessivo del tuo portfolio di investimenti. Un consiglio semplice ma cruciale prevede il fatto di monitorare, almeno a cadenza annuale, le performance del fondo a cui hai aderito.
Premettendo sempre la possibilità di rivolgerti a un consulente specializzato, che ti fornirà tutte le specifiche in merito, ti ricordiamo che, sul mercato, esistono diversi fondi che consentono di modificare, a sottoscrizione finalizzata, la linea di investimento senza mettere in campo oneri economici aggiuntivi. Concludiamo facendo riferimento all’importanza di sfruttare i vantaggi fiscali. Le cifre versate sul fondo pensione possono essere dedotte dal reddito imponibile fino a un limite massimo di 5164,57 euro annui.