Le vecchie lire con la Spiga hanno identificato varie forme di monete ed emissioni monetarie dall’elevato potere di diffusione ma anche collezionistico, in quanto specialmente le monete “minori” come valore hanno avuto spesso proprio la spiga di grano come elemento cardinte in quanto evidenzia la produzione agricola in una specifica nazione.
L’Italia ha avuto varie monete con la spiga nella propria storia, alcune anche parecchio longeve, per cui non è affatto difficile trovarsi alcuni pezzi rari nella nostra collezione. Imparare a riconoscere queste emissioni oramai piuttosto datate può portarci anche i primi indizi e quindi riuscire anche a comprendere quanto possono valere oggi.
Lire italiane con questo simbolo
Analizzando quelle concepite nel secondo dopoguerra possiamo infatti trovare due specifiche monete coniate di questo taglio, quasi in periodi contemporane, nello specifico le emissioni da 2 lire concepite sul finire degli anni 40 e le più diffuse e longeve monete da 10 lire, concepite invece dagli anni 50 per molti anni a venire.
Entrambe hanno avuto una diffusione importante anche se in periodi storici ed anni molto differenti. Oggi sono entrambe le versioni decisamente facili da riconoscere , in particolare la 10 lire con la doppia spiga, che ha avuto una buona diffusione fino agli anni 90, venendo poi rapidamente utilizzata sempre di meno, a causa di un valore della lira sempre più risicato.
Il valore delle monete con le spighe
Il valore è diverso anche nelle rispettive annate, la 10 lire di questo tipo, emessa dal 1951 fino al 2000, con una “pausa” di circa un decennio tra gli anni 50 fino alla metà del decennio successivo. Le 10 lire Spiga più interessanti sono quelle del 1954, sensibilmente più rare, che possono valere tra i 20 ed i 120 euro se in condizioni davvero eccellenti.
- Più rare sono state le 2 lire con la Spiga, parte di un gruppo di emissioni iniziali della Repubblica Italiana
- Sono state infatti coniate dalla zecca di Roma dal 1946 al 1950
- Quasi tutti gli esemplari valgono tra i 15 ed i 45 euro, esistono però annate particolare
- Un pezzo del 1946 infatti può valere fino a 460 euro se in Fior di Conio
Ancora poco rispetto ad un potenziale esemplare del 1947: in questo anno specifico sono state infatti emesse molte meno monete di quelle che sarebbero state coniate negli anni successivi, condizione che a distanza di così tanto tempo ha contribuito allo sviluppo di varie condizioni di rarità molto elevate, per questo il 1947 è stato un anno per le monete italiane importante.
Un esemplare di questa moneta del 1947 infatti può valere molto, da circa alcune centinaia di euro se non presenta difetti troppo evidenti fino ad oltre 1500 euro se l’esemplare presenta condizioni Fior di Conio, pari ad una moneta appena uscita dalla zecca, quindi non solo mai utilizzata ma anche maneggiata con enorme cura.