Bonus INPS da 250 euro: chi può richiederlo e come fare domanda

Modificato ma confermato una nuova tipologia di Bonus INPS che potrà essere quindi usufruito nella sua forma di indennità ma che al netto dei fatti si traduce in una forma di assegno mensile erogato per una categoria di cittadini, in questo caso parte del modo del lavoro, secondo un disegno di legge di due anni fa.

Si tratta di una vera e propria forma di pagamento continuo quindi, che salvo nuove modifiche da parte di questo esecutivo (o da eventuali futuri) dovrebbe essere confermato senza una vera e propria scadenza. Non si tratta del tanto atteso Bonus studenti, velatamente confermato nella parte centrale del 2024 ma che poi non ha trovato seguito.

Questa forma riguarda invece le lavoratrici donne, non tutte però ma solo una specifica quantità in quanto i fondi sviluppati sono sensibilmente più alti rispetto al previsto ma che riguardano in prospettiva solo una specifica quantità considerevolmente ridotta ma comunque decisamente rilevante del contesto del ostro paese. Di quale si tratta?

Bonus INPS da 250 euro: di quale si tratta

Chiamato generalmente in modo non ufficiale Bonus Mamme, questa forma di pagamento mensile fino a 250 euro (pari ad un’indennità di 3 mila euro annui) è stata concepita inizialmente in via sperimentale nel 2024 per le madri lavoratrici con almeno due figli a carico, con un disegno di legge apposito che era stato concepito in modo da durare fino al 2026.

Nel 2025 e nel 2026 infatti nel disegno di legge era stato reso ufficialmente noto che il requisito dei figli che sarebbe dovuto aumentare da 2 ad almeno 3. La natura sperimentale aveva posto una forma di limite reddituale pari a 40 mila euro come soglia di reddito annuo, per ogni forma di lavoratrice con un contratto a tempo indeterminato.

La nuova formulazione però ha visto alcune modifiche per ampliare la quantità di persone in grado di fare domanda di questo specifico bonus come evidenziato. Per questo conseguentemente parlando il Bonus da 250 euro potrà essere richiesto da più persone, anche se esistono diversi requisiti che sono stati comunque mantenuti.

A chi spetta nello specifico

Come intuibile dal nome stesso, il Bonus Mamme da 250 euro per il 2025: è stato manutenuto il limite reddituale che fa da soglia, pari a 40 mila euro, mentre sono accettate in questo contesto di richieste anche le madri lavoratrici nel settore pubblico quanto privato, oltre che le lavoratrici indipendenti.

Sono però escluse coloro che fanno ricorso di regime forfettario, sono inoltre escluse le lavoratrici domestiche. Il limite dei figli minimo è di 2, tuttavia il più piccolo deve avere al massimo 10 anni ed il più grande non deve essere maggiorenne. In questo caso la forma di agevolazione viene interrotta in automatico, senza avvisi, non appena il minore più piccolo compie 10 anni.

Lo stesso avviene non appena raggiunta la maggiore età del figlio più grande, tuttavia come evidenziato dalle fonti ufficiali questa forma di riduzione non sarà eliminata in toto da subito, ma subirà innvece una forma di decurtazione parziale. E’ stato effettivamente rimosso anche il limite di validità al 2026, come riportato dal testo ufficiale.

Come fare domada

La domada può essere effettuata direttamente attraverso il proprio datore di lavoro oppure alternativamente attraverso un qualunque ufficio INPS abilitato nella nostra città, così come un qualsiasi tipo di Caf / Patronato o ancora un portale di servizio per il cittadino. E’ anche possibile presentare la domanda attraverso il portale ufficiale INPS su Internet.

Questo è possibile disponendo di un tipo di accesso digitale come lo SPID oppure la Carta d’Identità Digitale, in caso contrario è possibile effettuare la domanda attraverso i metodi citati in precedenza che garantiscono l’accesso in modo diretto al portale INPS. Naturalmente è possibile portare la domanda in qualsiasi momento dell’anno.

Se questa è stata effettuata nel corso di un mese specifico, l’accettazione dei requisiti porta naturalmente il primo assegno da 250 euro ad essere calcolato il mese immediatamente successivo a quello della domada. Naturalmente dati i requisiti molto simili a quelli della precedente sperimentazione porta le precedenti utilizzatrici a poter utilizzare la stessa forma senza fare la domada.

Le risorse

Ampliato quindi il contesto delle utilizzatrici, anche seguendo quello che è il programma dell’attuale esecutivo, che si è anche esposto a qualche critica in merito ad altre forme di Bonus legati ad altre situazioni ma che al tempo stesso va a migliorare almeno secondo i piani le categorie come quelle delle madri lavoratrici.

In Italia infatti in maniera non così sorprendente la percentuale di denaro in meno che le donne percepiscono di stipendio è evidente e non presenta un vero e proprio calo. Questo Bonus quindi copre almeno idealmente quella che è una vera e propria mancanza che è comunque legata al contesto della struttura.

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