Il tasso di cambio è un elemento cruciale, soprattutto per valute come l’euro e il dollaro, che, specialmente in periodi come questi, sono caratterizzate da forti tensioni nell’ambito di un vero e proprio conflitto commerciale (come quello sui dazi, molto sentito anche in Italia, ovviamente), ma non solo.
Il cambio euro dollaro, infatti, è un fattore importante anche per i singoli cittadini, in particolare per chi acquista nelle due valute oltre che nella propria, ovviamente per chi viaggia e ne fa uso, ma anche per chi investe o acquista online con l’una o l’altra. Condizione che va tenuta in considerazione senza dubbio.
Il rischio è, infatti, perdere parte del proprio capitale investito o da investire senza che risulti particolarmente evidente nell’immediato: l’importanza del tasso di cambio è rilevante anche perché questo dato è estremamente variabile, e sono molti i fattori che possono influenzare l’impatto sul mercato globale di questa specifica categoria di valute.
Il senso del tasso di cambio
Elemento nato approssimativamente in modo naturale con la nascita della Borsa internazionale, quindi oltre un secolo fa, il tasso di cambio, infatti, può essere semplificato come concetto al massimo identificandolo come una sorta di variabile di valore, un confronto vero e proprio tra due valute economiche attive sul mercato internazionale.
È un confronto che tiene conto di una delle valute (naturalmente vale anche il discorso opposto), in questo caso viene reso l’euro come “principale”, di riferimento tra le due, e la seconda viene identificata con il valore pari. Euro dollaro, quindi, evidenzia il valore del dollaro attuale, aggiornato, in relazione alla valuta comunitaria.
Questo dato viene aggiornato di continuo, ben più di una volta al giorno, e sono numerosi gli elementi che vanno a modificare il termine numerico. Naturalmente, questo è importante tanto per le nazioni che fanno ricorso all’una o all’altra che siano alleate commercialmente parlando, ma anche rivali, condizione ancora più rilevante.
I fattori che influenzano il valore di una valuta
Gli elementi che rendono una valuta, come l’euro ad esempio, più o meno stabile sono molteplici, e sfuggono alla maggior parte dei cittadini non esperti della finanza, però possono essere riassunti in alcuni specifici: la stabilità del paese che ne fa ricorso, decisioni politiche, eventuali conflitti politici, effettivi ma anche commerciali.
Anche la crescita economica, ed alcune decisioni sociali e politiche attive su un particolare lasso di tempo (anche in prospettiva, quindi non necessariamente attivo in quel momento), dettata anche dalle decisioni delle entità che si occupano di questo termine, nel caso dell’Euro è la BCE, la Banca Centrale Europea, nel caso del dollaro è il governo federale.
Insomma, è un continuo cambiamento tra i vari fattori, elemento che è spesso considerabile in prospettiva come detto per anticipare le tendenze. L’euro ha evidenziato diversi cambiamenti in positivo e negativo nei confronti del dollaro che resta la valuta più influente, e con numerosi rapporti commerciali che potrebbero mutare il termine cambierà ancora.
I termini attuali
Euro dollaro sta evidenziando una fase di “fortificazione” di entrambe le valute, evidenziata da diverse decisioni che le due singole entità hanno intrapreso per i propri fini ma anche nei confronti l’una dell’altra: la BCE ha modificato i tassi di interesse per ridurre l’inflazione, la nuova amministrazione Trump statunitense ha in serbo modifiche ancora più sostanziali.
Questo ha portato il termine attuale in condizioni stabili, pari a 1.08 ovvero 1 euro vale idealmente 1.08 dollari, condizione che è mediamente vantaggiosa per chi fa ricorso dell’euro ma che potrebbe cambiare: alcuni anni fa si è arrivati a causa della crisi energetica che ha colpito il vecchio continente ad un termine negativo, dopo tanti anni.
Ovvero l’euro si è trovato “al di sotto” della parità per un po’ di tempo con il singolo euro che ha avuto un valore, ovvero un potere d’acquisto sul mercato ridotto rispetto alla valuta a stelle e strisce. Naturalmente più è alto il valore evidenziato poc’anzi, maggiore l’euro ha una capacità d’acquisto rispetto al dollaro.
L’errore comune
L’errore comune è investire quindi, o anche acquistare in euro cose che in dollari “convengono meno” oppure fare ricorso al dollaro quando non si trova nelle condizioni più adatte e vantaggiose per noi. Per questo anche se siamo dei piccoli investitori o risparmiatori il consiglio basilare è semplicemente diversificare il portafogli.
Cosa che è molto più facile al giorno d’oggi rispetto al passato, anche perché si tratta di un termine molto particolare da effettuare: molte app di banche moderne consentono infatti di convertire immediatamente, seguendo i termini di cambio attuali qualsiasi quantità di denaro nell’una o nell’altra valuta senza problemi alcuni.