L’albero di Giada si può tenere in casa? Ecco la risposta che sorprende tutti

Se stai pensando di creare un angolo verde in casa, senza dubbio ti sarà balenata alla mente l’idea di includere, tra le varie piante, anche l’albero di Giada. Scelta fantastica: con le sue foglie carnose, questa pianta può trasformarsi in un vero e proprio elemento d’arredo. Sì, hai capito benissimo: l’albero di Giada si può tenere senza problemi in casa.

A questo punto, ti starai chiedendo come curarlo. Nelle prossime righe di questa guida, abbiamo riassunto alcuni consigli che ti torneranno utili nella gestione di questa fantastica pianta, nota anche con il nome botanico di Crassula ovata. Non preoccuparti: si tratta di dritte semplici, perfette anche per chi è alle prime armi con il giardinaggio.

Sappiamo bene quanto prendersi cura di un piccolo angolo verde in casa in maniera rapida e semplice sia gratificante, un’ottima idea per ritagliarsi del tempo all’insegna del relax tra un impegno e l’altro. Se vuoi scoprire qualche consiglio pratico utile nello specifico alla cura dell’albero di Giada, continua a leggere i prossimi paragrafi.

Dove collocare l’albero di Giada in casa?

Chiarito il fatto che l’albero di Giada sia una pianta adatta alla perfezione sia agli interni, sia agli ambienti outdoor e focalizzandosi sui primi, è naturale chiedersi dove sia meglio collocare la pianta. I criteri da considerare nella scelta riguardano innanzitutto l’esposizione alla luce, che dovrebbe essere continua per almeno 4 ore al giorno.

L’importante è che la pianta non sia esposta a luce diretta. Il rischio, in tal caso, è che le foglie si brucino. Un altro criterio da prendere in considerazione riguarda la circolazione dell’aria, fondamentale per prevenire problematiche importanti a carico delle radici. Chiaramente è cruciale evitare, per far prosperare la pianta, i ristagni idrici.

Alla luce di quanto appena affermato, il vaso con l’albero di Giada in casa non andrebbe mai collocato in zone come il bagno. Lo stesso vale per la cucina. In generale, sono da evitare tutto quelle aree caratterizzate da un alto tasso di umidità. Continua a leggere per scoprire tutto quello che devi fare per gestire l’irrigazione.

Albero di Giada in casa: i consigli per irrigarlo nel modo giusto

Nel momento in cui si decide di tenere l’albero di Giada in casa, è naturale chiedersi come gestire l’irrigazione. Il fatto che si tratti di una pianta succulenta non vuol dire che questo aspetto debba essere messo in secondo piano. La regola da seguire è quella da tenere in considerazione per la maggior parte delle piante: se, una volta inserito il dito per circa 1 cm nel terreno, ci si accorge che è asciutto, è arrivato il momento di bagnare.

Per quanto riguarda la cadenza, in estate va benissimo procedere, visto il clima temperato che caratterizza la maggior parte delle Regioni in Italia, una volta ogni due settimane. In inverno, invece, è sufficiente una volta al mese. Come procedere concretamente? L’albero di Giada è una pianta che può essere annaffiata abbondantemente.

Non aver paura se vedi l’acqua fuoriuscire dai fori di drenaggio del vaso. Tanto la si può eliminare. L’eccesso, come già accennato, è pericoloso. Pur essendo una succulenta, ossia una pianta che, di base, cresce in un contesto all’insegna dell’aridità, comunque non tollera i ristagni idrici (fai per questo attenzione al sottovaso).

Terriccio e rinvaso

Apriamo ora la parentesi della scelta del terriccio e della gestione del rinvaso. Il principale criterio da considerare relativamente al primo è l’ottimo livello di drenaggio. A meno che tu non abbia già una pianta di albero di Giada completa di tutto, sappi che, in fase di acquisto, il top prevede il fatto di orientarsi verso mix ad hoc per piante grasse.

In alternativa, puoi prendere in considerazione del terriccio universale arricchito con perlite e sabbia, ingredienti che fanno la differenza dal punto di vista dell’ottimizzazione del livello di drenaggio del terreno. Cosa dire, invece, in merito al rinvaso? Che andrebbe idealmente effettuato ogni 2-3 anni. Se possibile, è il caso di procedere in primavera, quando la pianta ha ripreso la sua crescita.

Fino ad ora, non abbiamo parlato di un aspetto di massima rilevanza, alla base di tutto quello che abbiamo ricordato nelle righe precedenti: la scelta del vaso. Quelli in terracotta vanno benissimo in quanto caratterizzati da un flusso ottimale sia di aria, sia di drenaggio. In alternativa, si possono prendere in considerazione anche vasi in fibra di vetro, che hanno il grande vantaggio di essere facili da spostare.

Le malattie più frequenti

Quando si coltiva l’albero di Giada in casa, è necessario farsi trovare pronti anche al riconoscimento e alla prevenzione delle malattie più frequenti. Da menzionare è il più volte ricordato al marciume radicale, causato sia dall’eccesso d’acqua, sia da funghi come il Pythium e la Phytophthora. Tra i sintomi a cui fare attenzione è possibile chiamare in causa le foglie molli e ingiallita.

Un’altra patologia a cui fare attenzione è la muffa grigia, che si sviluppa quando sono alti i livelli di umidità ed è scarsa, invece, la circolazione dell’aria. Il sintomo che deve mettere in allarme è la presenza di muffa di colore grigiastro a livello delle foglie e dei fusti. Oltre a concentrarsi sulla circolazione d’aria, è bene provvedere il prima possibile alla rimozione delle parti intaccate dal problema.

Lascia un commento