5 motivi per cui un bambino non vuole andare a scuola: ecco quali sono

Una fase importante della vita di un bambino è quella che riguarda l’inserimento a scuola: prima si va all’asilo e poi si inizia il ciclo scolastico con scuole elementari, medie e superiori. L’asilo è fondamentale perché rappresenta il primo momento di distacco del bambino dai suoi genitori, un contesto in cui potrà giocare, socializzare ed iniziare ad imparare.

La scuola è un passo in più: alle elementari il bambino inizia a leggere, a scrivere, a ragionare. Continua a socializzare con gli amichetti, impara a rispettare gli adulti, a dire la sua e, di fatto, sviluppa altre conoscenze ed anche il suo carattere. Non c’è più solo il contesto “famiglia” in cui si trova a vivere ma anche quello della “scuola”.

Il momento più difficile per un genitore, quando suoi figlio deve andare a scuola, è sicuramente il primo anno di elementari. Per il bambino sarà uno stravolgimento totale delle sue abitudini e quindi della sua vita. Per questo i più piccoli non fanno i salti di gioia quando si parla di scuola, perché lo vedono un ambiente che non conoscono, in cui all’inizio potrebbero non sentirsi al sicuro.

Perché i bambini non vogliono andare a scuola: i 5 motivi

Oltre al primo giorno di scuola, i bambini potrebbero fare i capricci e non voler andare a scuola anche quando ormai sono diventati più grandi. Ma perché questo succede? Cosa spinge i bambini a non voler andare all’asilo oppure a scuola? Ci sono almeno 5 motivi da considerare: il primo è il più evidente, ed è il distacco dai genitori.

La separazione da mamma e papà per una mattinata o per una giornata intera, non è un pensiero che alletta il bambino. Inizierà ad avere i primi comportamenti di rifiuto sin da quando si sveglia al mattino, fa colazione, si prepara. Già sa che tutti quei passaggi sono finalizzati all’accompagnarlo a scuola e non lo digerisce. Il secondo motivo è che il bambino già immagina il sovraccarico socio-emotivo e cognitivo a cui andrà incontro a scuola: tutti gli input che riceverà, ed anche questo per lui è destabilizzante.

Il terzo motivo è che all’asilo o scuola il bambino potrebbe annoiarsi, o almeno è ciò che pensa, perché magari non riceve stimoli molto interessati. Questo ovviamente va indagato per valutare l’ipotesi di cambiare scuola. Di fatto la noia è un altro motivo per cui un bambino non ha voglia di andare a scuola. Il quarto motivo invece è proprio la paura di incontrare i suoi pari e la difficoltà di instaurare rapporti con loro. Infine, come quinto punto, un bambino potrebbe sentirsi inadeguato, ha paura di sbagliare, di essere giudicato perché non capace e di non riuscire a soddisfare le aspettative di educatori, genitori e insegnanti.

I consigli per far andare i bambini a scuola con il sorriso

Ovviamente i bambini, essendo bambini, non hanno ancora ben chiaro cosa significhi andare a scuola e la sua importanza per tanti motivi: qui si gioca, si impara, si socializza e, di fatto, si cresce. Sarebbe impensabile se un bambino potesse fare tutto questo solo a casa, con la famiglia! È proprio il confronto con gli altri che porta a crescere nel migliore dei modi.

Un genitore, quindi, ha il compito di stimolare il bambino e indirizzarlo verso ciò che è meglio per lui (in questo caso andare a scuola). Non bisogna assecondare i suoi capricci: se un bambino non vuole andare a scuola, piange e si dispera, non è opportuno accontentarlo e farlo rimanere a casa, solo perché si prova dispiacere. Bisogna invece fagli capire quanto sia bello, arricchente e stimolante andare a scuola.

Non bisogna demoralizzarsi ma anzi prendere questa paura del bambino e trasformarla in qualcosa da apprendere. Per rendere più piacevole l’andare a scuola, i genitori potrebbero inventare dei rituali speciali per rendere il “distacco” meno duro. Per esempio invece di lasciare il bambino a scuola con paura, farsi vedere sorridenti, abbracciarli, incoraggiarli. Il bambino assorbe tutto ciò che i genitori sono e fanno: il loro esempio sarà per lui qualcosa da imitare.

Le cose da non fare se il bambino non vuole andare a scuola

I genitori lo sanno: “come fai, sbagli” e con i figli è proprio facile sbagliare. Ma possiamo correggere il tiro in diverso modo. Quando i bambini non vogliono andare a scuola, per esempio, è importante non commettere alcuni errori che peggioreranno la situazione. Come anticipato, non bisogna demoralizzarsi se non vogliono farlo, costringerli perché è un dovere, o mostrarsi preoccupati all’ingresso di scuola.

Il bambino sarà perfettamente in grado di cavarsela e di stare bene con i suoi amichetti e con le maestre. Dunque, riuscirà a chiedere ciò di cui ha bisogno, se fosse necessario. Fare paragoni con gli altri bambini, poi, potrebbe far stare male il bambino: meglio evitarli. Preoccuparsi, per qualsiasi motivo, per esempio per il cibo che mangiano o non mangiano, oppure per la didattica scelta dalle insegnanti, è anche controproducente.

Il distacco, è vero, non è duro solo per i bambini ma anche per i genitori: lasciare andare i loro piccoli è difficile. Però bisogna credere nel processo, un processo indispensabile per la crescita del proprio cucciolo. Infine, anche l’ascolto è fondamentale: i bambini racconteranno sempre ciò che fanno a scuola e, se non lo fanno, invogliarli a condividerlo e chiedere anche come si sono sentiti. Il sorriso è la migliore strada percorribile per rendere questa situazione piacevole per entrambe le parti.

Conclusione

I primi giorni di scuola sono belli ma anche difficili: il bambino potrebbe non volersi staccare dai suoi genitori e mostrerà insofferenza. Ogni giorno sarà una lotta sin da quando ci si sveglia perché faranno i capricci e inizieranno a piangere o a lamentarsi perché non vogliono andare a scuola.

Abbiamo visto perché questo succede e perché è normale: tutti i genitori ci sono passati nella loro vita. Nel corso degli anni i bambini impareranno l’importanza del contesto scolastico, capiranno che è un ambiente dove si può ridere, divertirsi, socializzare e mettersi alla prova. I genitori dal loro canto devono rendere più semplice l’ingresso in questa nuova fase della vita, sempre con il sorriso.

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